Organici e procedure concorsuali della Polizia di Stato – La nostra Federazione chiede un intervento normativo alle Camere
La lettera:
“La grave emergenza epidemiologica, oltre ad aver pesantemente inciso sulle dinamiche lavorative ed occupazionali di tutti i settori del nostro Paese, sta mettendo a serio rischio la piena efficienza dell’apparato Sicurezza, con particolare riguardo alla Polizia di Stato.
Com’è noto, con l’approvazione del Decreto Legislativo 29 maggio 2017 n. 95 recante “Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia “ e successive modifiche si era inteso dare avvio a una straordinaria stagione concorsuale nella Polizia di Stato finalizzata a ripristinare una adeguata dotazione organica dei ruoli in ragione delle gravi conseguenze prodotte dal blocco del turnover e , al contempo, avviare una necessaria riqualificazione dei ruoli del personale attesa da oltre vent’anni.
Per meglio contestualizzare il periodo storico in cui si inquadrava tale provvedimento, è opportuno ricordare che il deficit dell’organico della Polizia di Stato segnava circa 20000 unità (117.921 organico al 1989 rispetto ai 98000 del 2017) e che tale deficit non ha potuto trovare una significativa risoluzione in questo triennio, a causa di una eccessiva gestazione e farraginosità delle procedure concorsuali della Polizia di Stato coniugate a un quadro normativo ancora in evoluzione, oggetto di ben due correttivi, D.Lgs. 6 ottobre 2018 n. 126 e D.Lgs 27 dicembre 2019 n.172 (attuativo dal febbraio 2020).
Anche in ragione di tali difficoltà, con il Decreto Legge 19.05.2020 n.34 si è inteso disporre lo scorrimento della graduatoria del concorso pubblico a 1851 allievi agenti della Polizia di Stato con l’assunzione di ulteriori nr.455 idonei vincitori e l’avvio a selezione di ulteriori 1200 idonei; scorrimento che ancora oggi non ha prodotto l’atteso incremento organico a causa dell’impossibilità di poter avviare ai corsi di formazione gli idonei vincitori.
Alla luce di un quadro assai più complesso di quanto solo in parte tratteggiato, si evidenzia la necessità di valutare un intervento normativo che possa velocemente intervenire sulla consistenza delle dotazioni organiche dei singoli ruoli della Polizia di Stato, anche in considerazione di uno scenario pandemico di cui si sconosce l’orizzonte temporale.
Sembrerebbe evidente che, in ragione di quanto anzidetto, l’unica strada al momento disponibile sia quella della valorizzazione e dell’efficientamento delle risorse ora disponibili, attivando necessariamente lo scorrimento delle graduatorie concorsuali interne, atteso lo stato di “stand by” in cui si trovano tutte le procedure concorsuali pubbliche in ragione delle disposizioni imposte dai vigenti DCPM.
Le procedure concorsuali in questione, sono quelle recentemente esperite dal Dipartimento della P.S. al fine di incrementare, attraverso la dinamica di riqualificazione interna, i singoli ruoli:
Concorso interno per la copertura a 436 posti per Vice Commissario della Polizia di Stato
Il concorso interno a 436 posti per Vice Commissario della Polizia di Stato è una delle due procedure concorsuali previste nel Decreto Legislativo 29 maggio 2017 n. 95 finalizzate al raggiungimento del numero complessivo di 1800 unità nel neo ruolo dei Commissari R.E..
I concorsi in questione, nell’immagine trasmessa al personale, sanavano l’annosa problematica (oltre 15 anni di attesa) riferita al mancato avvio, nella Polizia di Stato, del cd Ruolo Direttivo Speciale, previsto dal D.lgs. 334/2000 e successivi correttivi (D.lgs. 201/2001 e D.lgs 477/2001).
In esito a tale procedura concorsuale, con il Bollettino Ufficiale del Personale, Supplemento Straordinario n.1/52 del 31 ottobre 2019, oltre ai 436 idonei vincitori, si dava atto a n.782 candidati di essere risultati idonei, ma non vincitori, in ragione delle selezioni positivamente superate nelle previste prove psicofisiche ed attitudinali. In date successive alla pubblicazione della graduatoria si sono susseguite, nomine a commissario di personale mai dichiarato vincitore e, in maniera drammaticamente grottesca, neo commissari restituiti alla qualifica precedente nonostante dichiarati vincitori nella graduatoria finale del concorso ed aver superato il relativo corso di formazione.
Tali circostanze, unite a una gestione concorsuale non esente da palesi criticità nella valutazione dei titoli, ove le contraddizioni nelle singole posizioni si sono gravemente susseguite, ha causato un rilevante numero di ricorsi che hanno già prodotto una rettifica della graduatoria di merito, in data 28 ottobre 2020.
In ragione delle predette esigenze organiche e degli obiettivi strategici da troppo tempo disattesi, solo nella Polizia di Stato, si ritiene opportuno sollecitare un positivo e risolutivo intervento da realizzarsi anche attraverso le disposizioni già contenute al terzo step dei correttivi al riordino delle carriere del 2017, approvati nel mese di dicembre del 2019 pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 05.02.2020:
3) attraverso modalità attuative stabilite con decreto del capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, anche sulla base di quanto previsto in attuazione degli articoli da 14 a 20 e dall’articolo 25 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, nel testo vigente il giorno precedente alla data di entrata in vigore del presente decreto, compresa l’individuazione delle categorie dei titoli da ammettere a valutazione e i punteggi da attribuire a ciascuna di esse, la composizione delle commissioni d’esami, nonché le modalità, anche telematiche, di svolgimento del periodo applicativo, di quello formativo e di quello di sospensione del corso di formazione, nonché i criteri per la formazione delle graduatorie di fine corso. Gli appartenenti al ruolo direttivo conseguono la nomina alla qualifica di commissario capo e di vice questore aggiunto il giorno successivo alla cessazione dal servizio, secondo le modalità previste dall’articolo 21, comma 2, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, nel testo vigente il giorno precedente alla data di entrata in vigore del presente decreto”.
E’ importante evidenziare che tutti i 782 idonei non vincitori, in questi anni, hanno acquisito la denominazione di “Coordinatore” che gli attribuisce il parametro stipendiale 148, uguale a quello del Commissario. In ragione di tale circostanza l’inserimento di tutti gli idonei nel ruolo dei Commissari attraverso il suindicato terzo step, non avrebbe costi per le casse pubbliche, in quanto le variazioni parametrali si avrebbero solo al raggiungimento della qualifica di Commissario Capo, ossia dopo ben quattro anni dalla promozione a Commissario, periodo in cui la maggior parte degli attuali aspiranti sarà già in quiescenza.
Non di minor conto deve essere considerato quanto contemplato nell’art. 1 cc 147 e seguenti della Legge 160/19, che cita testualmente alla lettera “c”: “le graduatorie approvate negli anni 2018 e 2019 sono utilizzabili entro tre anni dalla loro approvazione”.
Declinando tale previsione, a conti fatti, per raggiungere quota 1.800, tetto massimo stabilito per il ruolo ex esaurimento nel riordino del 2017, mancherebbero circa 300 unità che coincidono alle attuali carenze organiche “post concorsi”; altri 200 colleghi commissari andranno in pensione nel 2021, altri 200 nel 2022. Tali conteggi sembrano coincidere perfettamente con il numero rimanente degli idonei al concorso in questione, e si raggiungerebbero le circa 700 unità mancanti, proprio entro i tre anni di validità della graduatoria, emessa appunto il 31 ottobre 2019.
Concorso interno a 614 posti, a titoli di servizio per Vice Ispettore della Polizia di Stato Concorsi interni a 501 e 263 posti, per titoli ed esami, per Vice Ispettore della Polizia di Stato
Nonostante la corposa programmazione di concorsi per Vice Ispettori prevista nel D.Lgs 95/2017 il ruolo risulta avere, ad oggi, un organico deficitario di oltre 10000 unità, pressoché la metà della consistenza complessiva, con la possibilità di un ulteriore significativo decremento (circa 4000 unità) nel prossimo biennio, a causa dell’elevato dato anagrafico del personale.
Il quadro venutosi a creare necessita di urgenti interventi caratterizzati da tempi certi e speditezza per evitare inevitabili conseguenze nella funzionalità di tutti i settori della Polizia di Stato.
Le suddette esigenze, al momento, possono essere garantite solo attraverso lo scorrimento delle graduatorie concorsuali interne, di recente o prossima definizione, giacché non sarà possibile intervenire con la rapidità necessaria attraverso le procedure pubbliche che inevitabilmente dovranno scontare l’incertezza temporale della crisi pandemica in atto.
L’auspicato scorrimento della procedura concorsuale a 614 posti per Vice Ispettore garantirebbe la possibilità di reperire, da subito, qualificate figure professionali che già, nella qualifica di provenienza, rivestono la qualifica di Ufficiale dei P.G. e quindi possono nell’immediato dare un importante contributo “di continuità” alla funzionalità di tutti i settori nevralgici della Pubblica Sicurezza.
Con lo scorrimento della procedure concorsuali a 501 posti e 263 posti, per titoli ed esami, la Polizia di Stato, oltre ad avere un ingresso di spiccate qualità culturali messe in luce nelle relative selezioni, sanerebbe per la prima procedura a 501 posti, un percorso concorsuale segnato dall’eliminazione dei titoli di cultura dopo l’espletamento di tutte le prove d’esame; circostanza realizzatasi con un decreto del Capo della Polizia che rettificava i criteri di valutazione dei titoli previsti dal bando di concorso iniziale.
L’aver ELIMINATO dal bando i TITOLI DI CULTURA originariamente previsti e validati (a seguito di riscontro dai fascicoli matricolari del personale che ne era in possesso) ha pesantemente danneggiato i candidati più giovani di servizio che hanno visto sfumare un legittimo affidamento riposto proprio nei titoli di cultura in un’impostazione iniziale del bando di concorso che è stata modificata “in corso d’opera”.
E’ evidente, infatti, che se il bando fosse stato previsto fin dall’origine senza titoli di studio, i candidati più giovani probabilmente non avrebbero partecipato in virtù delle possibilità pressoché residuali di posizionarsi nella graduatoria utile a causa dell’evidente sbilanciamento del punteggio in favore dei titoli di servizio e quindi in favore del personale più anziano.
Con il Decreto Legislativo 172 del 27 dicembre 2019 (cosiddetto “secondo correttivo al riordino delle carriere”) all’art. 36 comma 1 lett C-quinquies veniva stabilito (testualmente) che: “In caso di mancata immissione in ruolo in ciascuna annualità del previsto numero di Ispettori delle suddette procedure concorsuali, è previsto l’ampliamento dei posti disponibili in favore dei candidati risultati idonei nell’ambito della procedura concorsuale relativa alla stessa annualità giunta per ultima a conclusione.” (Con tale previsione normativa è stato previsto che al 501 V. Isp. sarebbero andati 370 posti non coperti dalle procedure concorsuali della stessa annualità e riferite alle vacanze di organico al 31.12.2016. Circostanza realizzatasi in data 12 maggio 2020 con la pubblicazione dello scorrimento)
In tale cornice, è rilevate segnalare che in data 26 marzo 2020 è stato pubblicato il Bollettino Ufficiale del Personale – Supplemento straordinario n. 1/15-bis relativo al decreto del Capo della Polizia del 26 febbraio 2020 recante modifiche al decreto del 20 settembre 2017 sulle modalità attuative per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato mediante concorsi interni. Con tale atto VENIVANO REINTRODOTTI PER I FUTURI CONCORSI INTERNI DA ISPETTORE I TITOLI DI STUDIO. (Stando così le cose, il concorso per 501 Vice Ispettori rappresenta un’eccezione, tra quelli passati e quelli futuri, per i quali sono stati eliminati dal bando i titoli di studio con le modalità discutibili sopra indicate).
L’Amministrazione della PS, lo scorso 15 settembre, con un articolato memorandum (nota n. 12198/2020), ha inteso chiarire alcuni dubbi sulla situazione dei concorsi in atto. Più precisamente ha riferito testuali parole: “ Relativamente alle proposte di intervento volte a porre rimedio alle forti carenze organiche del ruolo degli ispettori, che si sostanziano nella richiesta di scorrimento dei concorsi interni conclusi o in svolgimento previo “prestito” da parte della quota riservata al concorso pubblico, l’Amministrazione continuerà, d’intesa con le 00.SS, come ha già fatto in passato, ad approfondire i margini di fattibilità, nella consapevolezza che, per quanto effimeri possano apparire i vantaggi in termini quantitativi, ben diversi sarebbero in termini qualitativi di esperienza e saperi da trasferire alle nuove leve.”
In data 20 novembre 2020 l’Ufficio relazioni sindacali del Dipartimento di PS ha inoltrato uno schema di regolamento (n. 555/RS/01/115) recante la “Disciplina delle modalità di svolgimento dei concorsi nella Polizia di Stato” a tutte le sigle sindacali, le quali dovranno far pervenire, entro il 21 dicembre le eventuali osservazioni. Dal summenzionato schema si evince chiaramente che, nelle prossime procedure concorsuali interne, il punteggio dei titoli personali (anzianità e cultura) non può superare un terzo del punteggio: 1/3 titoli, 1/3 scritto, 1/3 orale.
Da quanto comunicato si denota la volontà dell’Amministrazione della P.S. di non rendere vana la partecipazione di un giovane ai concorsi da ispettore, quindi a nostro parere è evidente che c’è implicitamente un riconoscimento dell’errore del passato. Alla luce di quanto sopra riteniamo necessario un provvedimento ad hoc che permetta il completo scorrimento della graduatoria del concorso a 501 posti per Vive Ispettore, consentendo di assorbire anche gli ultimi 154 colleghi che sono ingiustamente stati esclusi dalla procedura.
Non di meno importanza deve essere presa in considerazione la situazione del concorso, ancora in atto, a 263 posti per Vice Ispettore della Polizia di Stato
E’ di tutta evidenza rappresentare che tale selezione sconta, più delle altre, delle difficoltà lavorative che inevitabilmente influiscono sulla preparazione delle prove d’esame e sul relativo risultato conseguito, in ragione del grande impegno che viene richiesto alle donne agli uomini della Polizia di Stato per attuare tutte le misure necessarie a contrastare i pericoli di diffusione pandemica attraverso l’attuazione delle disposizioni impartite dal Governo
Il grande impegno dimostrato e l’elevato indice di preparazione messo in luce da tutti i candidati non può certo essere sottaciuto come non può essere di minor conto sottolineare che una considerevole parte di essi si ritroverà nella medesima situazione dei 154 giovani, idonei e non vincitori, del concorso per la mancata valorizzazione di un percorso di cultura che, inevitabilmente, danneggerà i colleghi più giovani.
Concorso interno a 400 posti Vice Ispettore tecnico della Polizia di Stato.
Il Decreto Legislativo 29 maggio 2017 n. 95 recante “Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia è stato assai poco attento alle esigenze di valorizzazione dei ruoli del personale Tecnico Scientifico e Professionale della Polizia di Stato. Possiamo tranquillamente affermare che la completa mancanza di un progetto armonico di valorizzazione dei colleghi del ruolo tecnico scientifico è una “scellerata scelta” con cui si è voluto ulteriormente svilire i “saperi professionali” che in questi anni hanno dato funzionalità e qualità in molti settori strategici della Polizia di Stato.
Tali valutazioni sono il frutto di una scarna progettualità concorsuale che, non essendo al pari delle dinamiche offerte per i colleghi del ruolo ordinario, è risultata assolutamente marginale, condizionata numericamente dalla previsione di poter partecipare non per l’interezza dei posti ma solo per pochissimi decimali di essi, a causa di illogiche e immotivate ripartizioni per profili professionali oramai inesistenti, a cui peraltro hanno potuto concorrere anche i colleghi del ruolo ordinario, contingentando ulteriormente la disponibilità dei posti disponibili messi a concorso.
Il concorso interno a 400 posti Vice Ispettore tecnico della Polizia di Stato, seconda procedura concorsuale prevista dal D.lgs 95/2017 dopo quella a 307 posti Vice Ispettore Tecnico della Polizia di Stato a cui potevano concorrere tutti gli appartenenti ai ruoli ordinario della Polizia di Stato, è l’unica procedura concorsuale “riservata” (anche qui solo in parte) al personale appartenente al ruolo dei sovrintendenti tecnici della Polizia di Stato (circa 1700 unità) che, ancora una volta, non hanno potuto concorrere per l’intera disponibilità dei posti ma solo per i pochi decimali del profilo da dover scegliere.
E’ di tutta evidenza sottolineare che se il numero delle procedure e la progettualità concorsuale pensata per i colleghi dei ruoli ordinari della Polizia di Stato debba imporre delle riflessioni, per quanto riguarda la progettualità concorsuale del ruolo tecnico si è pressoché fermi ai nastri di partenza.
Occorre necessariamente, anche per tale procedura concorsuale, intervenire attraverso l’allargamento dei posti complessivi disponibili, non solo in ragione delle problematiche epidemiologiche sopra esposte che non consentiranno l’effettuazione delle procedure pubbliche previste ma anche e soprattutto per valorizzare i saperi professionali acquisiti dal personale che, meglio di ogni altro aspetto, possono consentire il pieno efficientamento della funzionalità dei settori logistici, tecnici, scientifici e sanitari della Polizia di Stato.
Nell’auspicio che quanto rappresentato possa essere attentamente valutato, si resta a disposizione dell’autorevole organo per ogni ulteriore ed eventuale chiarimento che si ritenesse opportuno.”
Le lettere: