DOCUMENTO FINALE del 2° Congresso Nazionale UIL Polizia
In data 28 giugno, presso la Sala Bruno Buozzi della sede UIL Confederale in Roma, si è celebrato il 2° congresso nazionale della UIL Polizia. Constatata la validità della seduta e nominata la presidenza, sono stati aperti i lavori, l’assise a seguito del dibattito
ESPRIME
apprezzamento per la scelta di dedicare l’ attenzione di tale appuntamento alla imprescindibile correlazione del concetto di sicurezza con quello di cittadinanza, osservando che l’ interdipendenza di questi concetti oggi appare quanto mai attuale, in quanto connota la UIL Polizia come organizzazione sindacale autenticamente riformista e confederale, riconoscendo il DNA che rende tale organizzazione interprete delle istanze della categoria che rappresenta, nella certezza di poterlo fare al meglio a fianco dei lavoratori e dei cittadini. Apprezza la costruttiva dialettica con la quale si è analizzato che, anche provenendo da esperienze diverse, all’interno della UIL Polizia ci si è incontrati su obbiettivi comuni e si è fortemente voluto un sindacato aperto, libero e pluralista, che si ispira agli ideali della Uil Confederale e che vive le dinamiche sociali, sindacali e politiche del mondo del lavoro. Scelta rivelatasi esatta in ottica dell’attuale concezione della sicurezza, divenuta per molti una mera bandiera politico-ideologica a beneficio della facile demagogia, utilizzata ora per sacrificare i poliziotti da parte di benpensanti pronti a facili e sterili giudizi e pregiudizi, ora per accendere l’interruttore dell’orgoglio nazionale, delle politiche securitarie fini a se stesse, di una vicinanza dichiarata ma mai veramente praticata verso le donne e gli uomini delle forze dell’ordine. Registra una vera e propria delegittimazione, da parte di alcune forze politiche, di chi svolgendo il proprio lavoro rappresenta lo Stato, una avversione che oggi ha forme e modalità diverse ma che ha le stesse radici di esperienze fortunatamente consegnate ormai alla storia, come gli anni di piombo e quelli della violenza politica o mafiosa contro i servitori dello Stato.
PLAUDE
al lavoro svolto in questi anni dalla Segreteria Nazionale, grazie al quale si è contrastato il forte e continuo mettere in discussione il modello civile di sicurezza declinato dalla L. 121/81, pretendendo di delegare ad enti locali, a militari o addirittura a privati il servizio proprio della Polizia di Stato, essenziale per la garanzia della sicurezza dei cittadini e della vita democratica. Tale condotta supporta anche la richiesta di fare tornare il ruolo delle autorità provinciali e locali di PS, alla loro centralità funzionale, in quanto le competenze ed il ruolo della Polizia di Stato non devono continuare ad essere sviliti da parte di altri soggetti. Concorda sulla reiterazione di tale azione anche alla luce dell’aberrante militarizzazione della Polizia Forestale, istituzione civile con le maggiori agibilità sindacali, senza limitazioni di adesione alle associazioni sindacali esterne al comparto, tale evento ha cancellato decenni di lotte e conquiste sindacali in nome di esigenze, peraltro non dimostrate, di razionalizzazione delle risorse, prestando il fianco ad una retrocultura militaristica nella gestione della sicurezza. Apprezza l’impegno profuso per lo sviluppo delle carriere e delle retribuzioni dei poliziotti, come la razionalizzazione delle loro funzioni e delle loro responsabilità. Plaude il proficuo lavoro di confronto con l’Amministrazione, le forze politiche e il Governo per ottenere prima la legge delega e poi il provvedimento per il riordino delle carriere e delle funzioni del personale che garantisce la valorizzazione del merito e dell’anzianità oltre che dei rilevanti benefici economici e previdenziali di natura strutturale, invita a vigilare e monitorare l’applicazione del provvedimento al fine di adottare eventuali correttivi nella decretazione attuativa.
CONDIVIDE
la relazione introduttiva del Segretario Generale Oronzo Cosi che ha evidenziato la fascinazione perversa di un certo mondo progressista e garantista che procede in una deriva di delegittimazione, pregiudizio e sospetto verso le forze dell’ordine. Concetto che si palesa con deprimente chiarezza nelle iniziative legislative sui codici identificativi e sul reato di tortura, che espongono nel primo caso i poliziotti a forme di ritorsione di ogni genere per la loro attività di servizio e nel secondo, alla volontà a tutti i costi di qualificare il reato di tortura come reato proprio delle forze dell’ordine, ampliando le fattispecie previste a tal punto da determinare un continuo rischio di sottoposizione a procedimenti penali gravi per i poliziotti che devono ricorrere alla forza, contenere la violenza o custodire persone per adempiere ai propri doveri. Denuncia che una serie di provvedimenti e di importanti sentenze provoca una compressione significativa della possibilità di adottare dei provvedimenti della restrizione della libertà anche in flagranza di gravi reati, evidenziando che anche se ciò si fonda su principi che hanno una loro nobiltà è necessario confrontarsi anche con il principio di realtà e con il dovere che lo Stato ha di proteggere i cittadini ed assicurare alla giustizia chi delinque. Si sottolinea come una Organizzazione Sindacale di profilo riformista, ha il dovere di fare ogni sforzo per rimettere questi temi al centro del dibattito politico-nazionale, in quanto se la legge della strada prevale sulla legge dello Stato non c’è libertà, non c’è cittadinanza, rammentando che insieme alla Vita, ed alla libertà il diritto alla sicurezza di ogni individuo è declinato dall’art. 3 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Si evidenzia che oltre al potere di acquisto dei salari ed alla redistribuzione della ricchezza, la sicurezza è un indicatore della qualità della vita e della democrazia del Paese, motivo per cui le lotte per le politiche strutturali del lavoro, per un piano di investimenti serio, per ricostruire l’unità del mondo del lavoro attraverso la promozione e l’esercizio inclusivo della contrattazione, la lotta alla precarietà, alle diseguaglianze, alla privatizzazione dei grandi servizi universali, le lotte per dare una previdenza ai più giovani che con la continua decontribuzione non hanno un avvenire pensionistico, la lotta all’evasione fiscale , la lotta per determinare le condizioni affinché il lavoro sia meno tassato, la lotta al lavoro nero per rilanciare la centralità del lavoro e dei diritti vedranno sempre la Uil Polizia al fianco dei lavoratori e della Uil Confederale.
VALUTA
positivamente l’intervento del Segretario Confederale Benedetto Attili ed il suo invito all’unità della Uil Polizia, ad un rinnovato impegno per il superamento delle limitazioni alle libertà sindacali dei Poliziotti , in quanto dopo la riforma dell’art. 83 della L. 121 operata nel 2013, occorre fare degli ulteriori passi in avanti verso il raggiungimento delle piene libertà sindacali e della possibilità di associarsi con i sindacati confederali. Plaude alla rinnovata disponibilità a 360 gradi per il raggiungimento di tale importante obbiettivo che porterebbe sicuro giovamento anche ai rapporti tra la Uil Polizia e la Confederazione Uil, impedendo il ripetersi di difficoltà di comunicazione riscontrate nel recente passato. Condivide il progetto di costituire un unico soggetto sindacale in grado di sintetizzare anche formalmente ed organizzativamente, oltre che politicamente, tutti i soggetti che si rifanno agli ideali della Confederazione Uil che effettivamente oggi è ad un passo nella certezza di poter celebrare il prossimo anno il Congresso Unitario per dare corpo a questo progetto difficile e ambizioso quanto entusiasmante ed irrinunciabile. Un traguardo che configurerà un Sindacato libero e plurale, laico e lontano dai condizionamenti della politica ed organico al mondo del lavoro e soprattutto di una consistenza numerica di tutto rilievo che lo porrà anche sotto il profilo della rappresentanza ad una collocazione autorevole nel mondo sindacale della Polizia di Stato.
AUSPICA
un’incisiva azione per la rapida convocazione del tavolo per il rinnovo dei CCNL, in considerazione delle risorse disponibili per i pubblico impiego ammontanti a 300 milioni di euro già stanziati per il 2016, con la previsione per l’anno 2017 di ulteriori 900 milioni e 1,2 miliardi per il 2018, per un totale di 2,4 miliardi di euro.
ADERISCE
la proposta del Segretario Generale Oronzo Cosi di revisione D.P.R. 737/81 e delle norme sulla disciplina del personale della Polizia di Stato, anche attraverso l’avvio di una collaborazione con il mondo accademico per lo studio su un progetto di riforma del Regolamento di Disciplina. Testo di non facile utilizzo ed interpretazione che penalizza fortemente i poliziotti determinando abusi e forme di arbitrio a causa della vaghezza e della inadeguatezza e inattualità delle norme e delle modalità e termini del procedimento nonché della mancata tipizzazione e previsione delle condotte censurabili e di altre carenze che fanno dell’attuale testo uno strumento che necessità di una immediata revisione.
ESPRIME
apprezzamento sulla proposta della Segreteria Nazionale di implementare il settore della consulenza legale per poter dare risposte ai colleghi che hanno necessità di tutela dei loro diritti in sede giurisdizionale. Anche alla luce dell’ormai dilagante ripetersi di condotte antisindacali a cui l’Amministrazione sembra essersi assuefatta e che costringono il sindacato alla lotta anche e soprattutto nei tribunali, ciò affinché si determini una netta inversione di tendenza e gli autori degli abusi, quando la strada del dialogo e del confronto si rivela impraticabile, vengano messi di fronte alle loro responsabilità. Plaude alla previsione di investimenti nel settore della formazione dei quadri sindacali soprattutto su materie come la sicurezza sui luoghi di lavoro, la disciplina, l’A.N.Q. attraverso specifici momenti di formazione di gruppi ristretti o di convegni e conferenze tematiche.
DELIBERA
a maggioranza le modifiche dello statuto della UIL Polizia, come da mozione statutaria allegata al presente documento.
PROCEDE
con votazione a scrutino segreto al suffragio delle due liste presentate ed elegge a maggioranza la lista promossa da Oronzo Cosi. Il Consiglio Generale insediatosi, rielegge a maggioranza Oronzo Cosi quale Segretario Generale Nazionale della Uil Polizia. Su indicazione dello stesso Segretario Generale nomina a maggioranza Antonio Lanzilli quale Segretario Generale Aggiunto della Uil Polizia.
Roma, 28 giugno 2017
La Commissione Documento Finale