FESI 2018 – Indennità pattuglianti, una reale valorizzazione del controllo del territorio attraverso incentivi concreti e specifici –

Report riunione del 26 marzo 2019

È proseguita nella mattinata odierna presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, la riunione attinente il Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali per l’anno 2018;  

Il confronto si è incentrato sugli eventuali destinatari di una specifico emolumento incentivo da destinare ai colleghi impiegati in attività di controllo del territorio.

Attraverso il Segretario Nazionale Silvio Riccardi abbiamo affermato con forza la necessità di circoscrivere la platea dei destinatari dei questo incentivo affinchè le somme percepite dai colleghi siano di una significativa consistenza.

Abbiamo chiesto ed ottenuto dal precedente esecutivo uno stanziamento aggiuntivo nel FESI proprio per riconoscere a chi in prima linea ogni giorno è impegnato nelle strade del nostro paese in uniforme, con turnazioni h. 24. Abbiamo ricordato come il numero delle aggressioni ad operatori in servizio registri purtroppo un trend in continua crescita, come l’esposizione a rischi personali anche di natura legale per chi è impegnato in questo delicato settore sia elevatissimo e come spesso si debbano registrare provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria quanto meno discutibili nei confronti dei poliziotti. Le enormi responsabilità che si assume chi controlla i nostri territori, il burn out, la gravosità di una tipologia di servizio molto impegnativa sotto tutti i punti di vista e la elevatissima professionalità richiesta oggi per svolgere tali servizi impongono di individuare un incentivo ed una valorizzazione concreta anche e soprattutto di natura economica.

Oggi il nostro impegno è quello di individuare i pattuglianti quali esclusivi destinatari di questa indennità, quelli che sono impiegati in servizi di prevenzione e soccorso pubblico nelle strade, negli areoporti, nelle stazioni ferroviarie differenziando gli importi in ragione delle fasce orarie di impiego da destinarsi però esclusivamente ai pattuglianti.  

Distribuire a pioggia le risorse disponibili, ampliando a dismisura la platea di chi debba beneficiarne, significherebbe vanificare la natura di questo incentivo e la sua consistenza che diverrebbe irrisoria.

Abbiamo nuovamente affrontato il tema della reperibilità:  abbiamo chiesto maggiore trasparenza in relazione alle modalità di attribuzione dell’indennità disciplinata dall’art. 64 della Legge 121/81 non pattuita con le OO.SS. a livello periferico e di esclusiva competenza gestionale dei titolari degli Uffici. Rimane prioritario, per Noi, remunerare fattivamente e in misura differenziata i colleghi che hanno subito un reale disagio per l’effettivo intervento.

Va ripristinata l’indennità di intervento in servizio anche riducendo l’attuale importo dell’indennità di reperibilità.

Oggi accade – ed è pratica molto diffusa purtroppo – che colleghi inseriti in turnazioni h. 24, vengono chiamati in servizio per fronteggiare esigenze emergenziali. Ebbene essi, nonostante il grave disagio che subiscono nell’intervenire in servizio non beneficiano neppure della reperibilità essendone esclusi dalla normativa vigente. Accade così che i reali interventi in servizio dei colleghi posti in reperibilità sono percentualmente prossimi allo zero. Coloro invece che con sacrificio e spirito di servizio si rendono disponibili a far fronte ad esigenze dell’ufficio non siano neppure adeguatamente remunerati.

Ci auspichiamo che compatibilmente con le esigenze di celerità nella conclusione del confronto per poter liquidare le somme del FESI entro Giugno, vi sia una reale volontà anche delle altre organizzazioni sindacali per individuare soluzioni anche a queste disfunzioni.

Il comunicato:

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