Contratto di lavoro 2019-2021, si riconoscano le piene libertà sindacali e un dignitoso incremento stipendiale in tempi brevi!
Nel pomeriggio odierno sono ripresi a Palazzo Vidoni i lavori del tavolo tecnico relativo al rinnovo del Contratto di lavoro per il personale non dirigente della Polizia di Stato per il triennio 2019-2021.
Nella seduta oggetto del confronto è stato il “pacchetto delle relazioni sindacali” ovvero l’insieme di istituti che regolano il rapporto tra l’Amministrazione e le OO.SS., strumenti fondamentali per l’esercizio della rappresentanza e per la tutela dei lavoratori di polizia.
Si è trattato di una riunione preliminare, in cui l’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di procedere a una rivisitazione degli istituti, che risalgono al DPR 164/02, al fine di attualizzarli con quelli degli altri comparti del pubblico impiego.
Come Federazione SILP CGIL – UIL Polizia, ci siamo detti disponibili al confronto, che ovviamente non dovrà prevedere forme di arretramento sul versante dei diritti, tutt’altro…
Abbiamo rivendicato la riforma dell’intero sistema del rapporto lavoro – attraverso una rivisitazione dei piani normativi, economici e previdenziali –, che dovrà avere come modello quello della Funzione Pubblica, con l’ambizione di riconoscere le piene libertà sindacali anche gli appartenenti alla Polizia di Stato.
I Poliziotti non possono e non devono essere relegati a lavoratori di serie “B” sul versante dei diritti di cittadinanza.
Gli organismi paritetici dell’Amministrazione dovranno prevedere la partecipazione di tutte le sigle sindacali, per una piena rappresentatività di tutto il personale.
Dovranno essere definiti termini perentori per gli adempimenti delle procedure sindacali, in cui il tavolo permanente di cui all’art. 25 ANQ non dovrà essere più un mero richiamo normativo, ma un effettivo strumento collegiale per la risoluzione delle controversie.
Queste sono le priorità per la categoria, di certo non le federazioni sindacali.
Al termine dei lavori, la delegazione della Funzione Pubblica, preso atto delle prime osservazioni formulate delle OO.SS., si è riservata di predisporre un testo sul sistema delle relazioni sindacali, che ci verrà proposto in seguito per un confronto organico sulla materia.
Le attività del tavolo negoziale proseguiranno la prossima settimana, con l’esame dello schema di articolato oggetto di confronto nella seduta del 23 settembre u.s., nonché della ripartizione delle risorse economiche (trattamento economico fondamentale e accessorio) stanziate per il rinnovo contrattuale.
Bene quest’impostazione dei lavori, in modo tale da far camminare di pari passo la parte normativa, per l’inderogabile riconoscimento di diritti già patrimonio di lavoratori di altri comparti, e la parte economica, per la quantificazione delle somme da corrispondere quanto prima possibile ai colleghi che aspettano da ben 1003 giorni gli incrementi stipendiali!
Rimane sempre viva per la nostra Federazione l’esigenza di comprendere in quale misura e per quali voci di spesa il “Pacchetto specificità” – da finanziare con la prossima legge di bilancio – potrà essere tenuto in considerazione: previdenza dedicata, tutela legale, responsabilità civile, tutela sanitaria e infortunistica, indennità e quant’altro.
Si tratta di un aspetto cruciale per un’oculata distribuzione delle risorse economiche oggi a disposizione del tavolo negoziale, tenendo presente che per la nostra organizzazione sindacale, della somma attualmente stanziata per il rinnovo contrattuale, il 90% dovrà essere destinato al trattamento economico fisso e il rimanente 10% potrà essere assegnato per gli emolumenti accessori: soluzione che ci permetterà di salvaguardare oggi lo stipendio e domani la pensione di tutti.
Proprio in ordine agli emolumenti accessori un cenno a parte merita la prestazione di lavoro straordinario, per il quale occorre trovare un meccanismo che lo autoalimenti, senza drenare risorse dal Contratto. Inoltre, occorre superare la paradossale situazione oggi esistente per cui un’ora di lavoro straordinario viene pagata meno di un’ora di lavoro ordinario; nonché stabilire termini perentori affinché la corresponsione avvenga in tempi congrui e non più con i ritardi pluriennali più volte da noi denunciati.
Il comunicato: