La lettera alla Regione a firma di Giuseppe Calderone e Marco Alessio ha fatto centro – Il Governatore Attilio Fontana rassicura: Abbiamo reperito le risorse necessarie per confermare anche nel 2024 la convenzione per far viaggiare gratuitamente sulle rete locale gli Operatori della Sicurezza

ANSA (29/12/2023)

Accordo forze dell’ordine-Trenord, Uil Polizia scrive a Regione

‘Senza il rinnovo diminuira’ la percezione di sicurezza a bordo’

Oltre a un “risvolto economico sfavorevole” per le forze dell’ordine e per i militari, il mancato accordo per la loro libera circolazione sui treni Trenord “determinera’ una riduzione della percezione di sicurezza sia tra i viaggiatori sia tra il personale di bordo”.

Cosi’ il segretario Uil Polizia Regione Lombardia Giuseppe Calderone e il Segretario Uil Polizia Milano Marco Alessio in una lettera inoltrata questa mattina agli assessori regionali Franco Lucente (Trasporti) e Romano La Russa (Sicurezza).

“Lo scopo fondamentale per il quale i predetti protocolli erano stati attivati era proprio quello di rendere un servizio piu’ ramificato di quanto gia’ ‘istituzionalmente’ previsto, attraverso idonea assistenza – si legge in una nota – per eventuali urgenze o emergenze connesse a possibili interventi di ripristino dell’ordine e la sicurezza pubblica o in caso di necessita’ di accertamento di identita’ personale”.
E tenendo anche conto che il ripristino del pagamento ‘pieno’ del titolo di viaggio “comportera’ la riduzione del numero degli operatori che utilizzeranno i mezzi pubblici locali”, insieme al fatto che il personale operante sul treno “non conoscera’ l’ubicazione degli agenti/ufficiali” di polizia a bordo “e per questo sara’ piu’ difficile chiedere loro supporto e assistenza per motivi di ordine e sicurezza pubblica”.

Tutto questo delinea “un forte malcontento sia tra gli operatori di pubblica sicurezza sia tra gli stessi viaggiatori che percepiranno una minore vicinanza delle istituzioni”.

Calderone e Alessio chiedono quindi “di rivedere la possibilita’ di attivare convenzioni favorevoli ai dipendenti delle forze dell’ordine al fine di ripristinare la situazione pregressa” o, in alternativa, “determinare una riduzione adeguata dei costi degli abbonamenti con l’obiettivo di mantenere attivo quel rapporto di collaborazione aperto anni or sono e utile a tutti”.

Fonte: Milano Today

Biglietto per tutti. Anche per chi indossa una divisa. Dal prossimo 1 gennaio 2024 gli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate non viaggeranno più gratuitamente sui treni Trenord a Milano e in Lombardia. La convenzione, che era entrata in vigore a Capodanno del 2020, per il momento, infatti, non è stata rinnovata dal Pirellone. Ma la cosa è durata 24 ore. Perché sono subito stati trovati i 6 milioni per confermate l’iniziativa, come ha ribadito il presidente della Regione Attilio Fontana. 

L’idea – avevano spiegato quattro anni fa dalla regione e da Trenord – era “garantire una maggiore sicurezza, sia dei viaggiatori sia del personale di bordo” permettendo la “circolazione a titolo gratuito agli ufficiali e agenti appartenenti a tutti i corpi, cui specifiche leggi o regolamenti attribuiscono le funzioni di pubblica sicurezza, sui servizi ferroviari regionali nell’area di applicazione della tariffa della Regione Lombardia”. In cambio a poliziotti e militari era chiesto di “fornire idonea assistenza per eventuali urgenze o emergenze, in caso di necessità di accertamento di identità personale o per interventi di ripristino dell’ordine e la sicurezza pubblica in aderenza a quanto previsto dalle vigenti norme e regolamenti”. 

Dal 1 gennaio, invece, la convenzione sarà scaduta. L’ufficialità, anticipata da “Difesa magazine”, è arrivata giovedì, quando la stessa Trenord ha inviato una circolare interna ai lavoratori firmata dal direttore commerciale della società di piazzale Cadorna. “Si informa il personale che Regione Lombardia non ha proceduto a rinnovare per l’anno 2024 il protocollo d’intesa tra aziende del Tpl e i rappresentanti delle forze dell’ordine, nonché il protocollo d’intesa tra Trenord e i rappresentanti delle forze armate. Dal 1° gennaio 2024, pertanto, i soggetti appartenenti ai corpi indicati dovranno munirsi di regolari titoli di viaggio per accedere ai servizi ferroviari suburbani e regionali di Trenord, nonché al servizio aeroportuale Malpensa Express”, si legge nel documento. In poche parole: anche loro pagheranno. 

Biglietti e multe

La cosa ha allertato i sindacati di polizia. “Considerato che la comunicazione di regione ai soggetti interessati è stata inviata solo in data odierna, al fine di consentire la capillare diffusione e il recepimento da parte di tutti gli interessati delle nuove modalità di viaggio, fino al 31 gennaio 2024 si stabilisce un periodo di tolleranza. In questo primo mese eventuali agenti e ufficiali che saliranno sui servizi Trenord con la sola esibizione del tesserino di riconoscimento del proprio corpo di appartenenza, non dovranno essere sanzionati, ma inviati, dalla volta successiva, a munirsi di regolare titolo di viaggio”, viene chiarito nella circolare. Quindi Trenord ha pensato a un mese “cuscinetto” per dare a tutti la possibilità di conoscere le nuove norme. 

Da febbraio, però, scattano le multe. “Nel caso gli agenti vengano intercettati dal personale di assistenza a terra, prima della salita, potranno essere invitati direttamente regolarizzare la propria posizione, mediante l’acquisto del biglietto. A partire dal 1° febbraio 2024 – sottolinea l’azienda – gli agenti trovati a bordo senza alcun titolo di viaggio andranno regolarizzati secondo quanto previsto dalla normativa vigente”.

“La tariffa utilizzata in passato per le tessere rilasciate al personale delle forze dell’ordine e forze armate è stata inibita dai sistemi di vendita e – conclude la circolare – non si deve più procedere a emettere nuove tessere con questa causale”.

Fontana rassicura

Nella tarda mattinata di venerdì, però, il governatore Attilio Fontana ha rassicurato tutti. “Abbiamo reperito le risorse necessarie per confermare anche nel 2024 la convenzione che riconosce ai rappresentanti delle forze dell’ordine il diritto a viaggiare gratuitamente sui servizi di trasporto pubblico di linea di tutta la Lombardia, per cui non ci sarà nessun disagio”, ha detto. 

“In queste ore ho sollecitato in prima persona gli uffici competenti, al fine di individuare la soluzione a questo problema e scongiurare lo stop alla convenzione. Ho trovato ampia disponibilità da tutti i soggetti interpellati, consapevoli di quanto questa amministrazione sia impegnata ad aumentare la sicurezza sui mezzi di trasporto in tutti i modi possibili. Sono molto soddisfatto perché, ancora una volta – ha aggiunto Fontana – abbiamo dimostrato che la buona politica è in grado di risolvere i problemi”.

“Abbiamo lavorato in grande sintonia – gli ha fatto eco l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente – insieme al presidente Fontana e al suo vice Alparone, per individuare la soluzione a questo possibile disagio. Ho sempre ribadito la necessità di garantire questa opportunità, a tutela non solo dei passeggeri ma anche del personale di bordo. Comprendo, quindi, l’allarmismo di queste ore – conclude Lucente – ma abbiamo risolto questa possibile criticità in tempi brevissimi”. 

I sindacati

Qualche ora prima i sindacati delle forze dell’ordine si erano apertamente schierati contro la regione. “È inutile sottolineare l’indelicatezza che ancora una volta uomini e donne del comparto sicurezza e difesa si trovano a dover incassare. Ormai non è più una questione di politica locale, regionale o nazionale, bensì di un pensiero comune a troppi, che i servitori dello Stato possono sopportare qualsiasi situazione di inadeguatezza che questo Stato e questa politica italiana ogni giorno offre ai propri uomini e donne in divisa”, il commento di Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri.

“Chiediamo più rispetto, più lealtà nei confronti dei lavoratori in uniforme. Che si chiarisca subito questa ennesima situazione che come sempre cade sulle spalle e sulle tasche di chi mette al servizio della comunità, la propria vita, con un contratto scaduto e stipendi inadeguati. Siamo in una società che non riconosce nessun rispetto e merito ai servitori dello Stato, ed essere pugnalati alle spalle proprio da chi ha usufruito di quella sicurezza da parte di uomini e donne in servizio e non, è davvero inappropriato”, aveva concluso. 

Sulla stessa lunghezza d’onda la Uil polizia, che aveva scritto ai vertici regionali. In mattinata, infatti, il segretario regionale Giuseppe Calderone e quello milanese Milano Marco Alessio avevano inviato una lettera all’assessore ai trasporti e mobilità sostenibile e all’assessore alla sicurezza e protezione civile “evidenziando che oltre al risvolto economico sfavorevole per i dipendenti delle forze dell’ordine e delle forze armate, la mancata sottoscrizione dell’accordo determinerà una riduzione della percezione di sicurezza sia tra i viaggiatosi sia tra il personale di bordo”.

Delusione era filtrata anche dalle parole dei rappresentanti del sindacato italiano militari guardia di finanza. “Il 2024 inizia per la sicurezza pubblica lombarda in discesa. Il mancato reperimento delle risorse per il rinnovo del protocollo d’intesa sulla libera circolazione sui mezzi pubblici lombardi delle forze dell’ordine è, per Regione Lombardia, un ‘non-senso’ in un periodo nel quale la sicurezza pubblica dovrebbe essere tra le priorità di ogni amministrazione pubblica”, il loro j’accuse. 

“Il Sim GdF, sempre attivo sul fronte della sicurezza degli operatori della guardia di finanza, ha rilevato che l’apporto dato sui mezzi pubblici a seguito del protocollo in questione, ha portato in questi anni a maggior sicurezza sui convogli a tutela sia dei viaggiatori che del personale in servizio sui mezzi stessi”, avevano rimarcato dalla sigla. 

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