Il comunicato della Federazione SP
È notizia dell’ultima ora che il video della giudice Iolanda Apostolico sia stato ripreso da un Carabineire e che questi, successivamente, lo abbia postato su una chat di amici.
Un’azione che potrebbe costargli l’avvio di un procedimento disciplinare e giudiziario. Ciò posto, al netto di ciò che sarà verificato nei fatti concreti, e quindi realmente accaduti, ancora una volta, però, quando in questo Paese accade qualcosa che in qualche modo possa scalfire l’immagine del potente di turno, a farne le spese, come al solito, sono le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine, prediletti capri espiatori sulle cui spalle è comodo far cadere ogni colpa, ogni situazione imbarazzante che potrebbe danneggiare l’immagine di qualche dignitario.
La Federazione SP esprime tutto il proprio biasimo per il linciaggio mediatico a cui ancora una volta sono sottoposte le Forze di Polizia che, peraltro, è bene ricordare, ogni giorno sono loro stesse le vittime di riprese video che poi vengono messe in rete in barba ad ogni rispetto della sicurezza di questo personale, e nessuno, mai nessuno, soprattutto gli addetti ai lavori in ambito Istituzionale si è mai posto il problema che probabilmente alcuni video siano solo inutile strumento di polemica per attaccare ingiustamente gli operatori di Polizia.
La Federazione SP pensa che sia la Magistratura che le Forze di Polizia svolgono compiti molto delicati, e quindi, tranne che non si tratti di video attestanti evidenti reati, bisognerebbe adottare ogni cautela per salvaguardare l’incolumità di questi servitori dello Stato.
Di certo, però, siamo anche un po’ stanchi che le Forze dell’Ordine siano trattate come gli utili idioti su cui scaricare ogni responsabilità: troppo comodo prendersela con il più debole, troppo comodo prendersela con l’ultima ruota del carro. Sarebbe ora che in questo Paese si cominci ad avere vero rispetto nei confronti di chi mette ogni giorno a repentaglio la propria incolumità per il bene della sicurezza dell’intera collettività, ed i primi a dovere dare questo rispetto sono proprio coloro i quali occupano posti importanti nelle Istituzioni.
Ma non a parole, nei fatti concreti! Perché delle parole ormai le lavoratrici e i lavoratori delle Forze di Polizia non sanno più che farsene.
Ognuno si passi la mano sulla propria coscienza e si assuma le proprie responsabilità.