Reparti Mobili della Polizia di Stato – Dispositivi alloggiativi personale impiegato fuori sede – Nota di protesta
Questa mattina c’è stata rappresentata la circostanza che ha visto la Questura di Torino predisporre la collocazione alloggiativa, dei colleghi dei Reparti Mobili inviati in missione, da stanze singole a stanze doppie, presso strutture ricettive del comune di Bardonecchia (TO).
Tale circostanza, che sembrerebbe non essere un caso isolato sul territorio nazionale, si realizza in una cornice temporale ancora segnata da una elevata curva pandemica e all’indomani (lo scorso 4 maggio) di un accordo in cui si è condiviso, tra parti sociali e governo, la necessità di prorogare fino al prossimo mese di giugno l’obbligo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale in tutti gli ambienti lavorativi, anche all’aperto, in ragione delle raccomandazioni formulate dal Ministero della Salute e dall’INAIL.
Da quanto posto in premessa sembrerebbe, quindi, che la nostra Amministrazione non sia dello stesso avviso, e che non consideri le suddette raccomandazioni altrettanto necessarie e stringenti!
Tenuto conto che a tutt’oggi, vivaddio, almeno nella totalità dei nostri ambiti lavorativi sono indossate le mascherine di protezione, non si comprende come sia possibile considerare il solo distanziamento sociale sufficiente a garantire sicurezza nel caso in cui, per motivi di servizio, si debba soggiornare in stanza doppia con un illustre sconosciuto (il nostro malcapitato collega).
Evidentemente il famoso “almeno un metro di distanziamento sociale”, in ambienti chiusi, non è ovunque uguale…o è uguale al secondo del costo?
Al di là delle considerazioni espresse in termini di sicurezza, ci chiediamo come non sia possibile, ancora oggi, riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori della Polizia di Stato la dignità di poter riposare con un minimo di privacy e di poter vivere, con la dovuta serenità, le proprie esigenze fisiologiche senza dover ledere le altrui necessità.
Alla luce di quanto sopra esposto si chiede di conoscere se sarà ripristinata, su tutto il territorio nazionale, la fruibilità di alloggi individuali per i colleghi dei Reparti Mobili inviati in missione.
Nell’attesa di un sollecito riscontro si rappresenta, sin da ora, che in mancanza delle dovute rassicurazioni sarà valutata una più ampia iniziativa di sensibilizzazione pubblica per sottolineare, in maniera più complessiva, le condizioni lavorative riservate ai nostri colleghi.
La nota: