Riordino delle carriere e accesso al ruolo dei Sovrintendenti della Polizia di Stato, coniugare le esigenze del personale con quelle istituzionali, senza penalizzazioni nelle assegnazioni
La Revisione dei ruoli delle forze di polizia, c.d. Riordino delle carriere, portava in sé il messaggio positivo – ahinoi in fase di attuazione in più circostanze disatteso – di una valorizzazione ordinamentale ed economica dei lavoratori di polizia, nell’ambito di un’ampia riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato.
I provvedimenti adottati si sono dimostrati inadeguati rispetto agli obiettivi prefissati e alle legittime aspettative dei colleghi, di tutti i ruoli, ma soprattutto della base ovvero degli appartenenti al ruolo Agenti e Assistenti.
Per questi ultimi (e non solo…) – a nostro avviso – il Riordino delle carriere avrebbe dovuto operare una significativa riduzione dei tempi di permanenza nelle qualifiche e l’istituzione del “Ruolo unico esecutivo Agenti/Assistenti e Sovrintendenti”, che avrebbe permesso una naturale e agevole progressione di carriera.
Le attuali procedure per l’accesso al ruolo dei Sovrintendenti della Polizia di Stato stanno “segnando” il percorso professionale e familiare di una moltitudine di colleghi che si trovano di fronte all’”amaro” bivio tra:
- permanere nel proprio Ufficio/Reparto/Istituto rinunciando alla qualifica di Vice Sovrintendente, proseguendo nel percorso professionale già intrapreso;
- diventare Vice Sovrintendente con assegnazione ad altra articolazione della Polizia di Stato, vanificando il bagaglio professionale acquisito e allontanandosi dal proprio nucleo familiare con i conseguenti disagi.
Condizione di grave frustrazione che si acuisce quando in tale circostanza si viene a trovare un Assistente Capo (spesso Coordinatore), con un’età importante, a cui andrebbe riconosciuta una significativa e meritata gratificazione personale per i tanti anni di onorato servizio prestato nella Polizia di Stato, al servizio del cittadino.
Diversamente, le scelte dell’Amministrazione produrrebbero – di fatto – un’estromissione di questi colleghi, e solo di questi colleghi, ormai prossimi alla quiescenza, molti dei quali in servizio presso le specialità della Polizia di Stato (soprattutto ai Reparti Mobili), da un processo di valorizzazione ordinamentale, con accesso al ruolo dei Sovrintendenti.
Aggiungiamo che la permanenza di un lavoratore di polizia nello stesso Ufficio/Reparto/Istituto, con la qualifica superiore, non può che giovare al buon andamento del servizio, potendo contare l’Amministrazione su un dipendente che, all’esperienza e professionalità acquisite negli anni – aspetti qualificanti del Riordino delle carriere –, andrebbe a sommare un ruolo e una funzione di maggiore responsabilità con cui potrà dare maggiore impulso alle attività.
Meritevole di attenzione è anche la situazione in cui tanti Assistenti Capo, nonostante abbiano maturato l’anzianità per il riconoscimento della denominazione di “Coordinatore”, hanno subito la beffa di non vedersela attribuita nel caso in cui, prima del conferimento, siano risultati vincitori del concorso a Vice Sovrintendente, con conseguente svantaggio nel trattamento economico.
Rispetto a quanto rappresentato, riteniamo doveroso da parte dell’Amministrazione una pianificazione delle assegnazioni del personale che accede alla qualifica di Vice Sovrintendente che tenga in debita considerazione le istanze degli interessati in ordine all’assegnazione, preservando la continuità nel settore di impiego, soprattutto degli Assistenti Capo, a iniziare dalle procedure per l’accesso al ruolo dei Sovrintendenti già in atto, il cui cospicuo numero di posti da coprire sarà certamente di un’occasione più che propizia:
- scrutino per la copertura di 5.034 posti, riferito alle vacanze al 31.12.2019, ai sensi dell’art. 24-quater, lettera a) del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, richiamato dall’art. 2, comma 1, lettera a – bis) del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95;
- concorso interno per copertura di 519 posti riservati al personale del ruolo degli agenti e assistenti della Polizia di Stato che abbia compiuto almeno quattro anni di effettivo servizio alla data del 31 dicembre 2018, per titoli e superamento del successivo corso di formazione professionale, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a-bis), n. 2), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95.
Confidando nella condivisone di quanto rappresentato, che rileva sia sotto il profilo delle condizioni di vita e di lavoro dei colleghi e sia rispetto al buon funzionamento delle articolazioni della Polizia di Stato, rimaniamo in attesa di cortese riscontro, manifestando da subito la nostra disponibilità per l’apertura di tavolo di confronto sul tema esaminato.
Il comunicato: