Riorganizzazione delle articolazioni centrali e periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, costituzione SISCO – Richiesta apertura di un tavolo di confronto con le OO.SS
Con il decreto del Presidente della Repubblica 5 dicembre 2019, n. 171, il legislatore ha apportato delle modifiche significative al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, recante: «Regolamento per il riordino della struttura organizzativa delle articolazioni centrali e periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, a norma dell’articolo 6, della legge 31 marzo 2000, n. 78».
Meritevole di un rilievo specifico è l’introduzione all’art. 2 (Articolazione dell’Amministrazione della pubblica sicurezza) che, al comma 1, lettera a), nell’elencare gli “uffici con funzioni finali”, introduce al punto 3-bis le “Sezioni investigative periferiche con competenza territoriale interregionale o interprovinciale, istituite alle dipendenze del dipartimento della pubblica sicurezza per le attività di contrasto della criminalità organizzata, con specifico riferimento ai delitti indicati all’art. 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale”, ribattezzate con l’acronimo “SISCO” ovvero “Sezioni Investigative Specializzate
Criminalità Organizzata”, direttamente dipendenti dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo.
Per la costituzione delle articolazioni in parola si apprende che già all’interno delle Questure interessate (allocate nei distretti sede di Corte d’Appello) siano in corso interlocuzioni afferenti il personale che ne dovrebbe far parte, mediante un “travaso” di tutti gli operatori che oggi prestano servizio presso la I Sezione Criminalità Organizzata delle Squadre Mobili.
Premesso che, come Federazione SILP CGIL – Uil Polizia, non siamo contrari alla realizzazione di queste nuove articolazioni, tutt’altro – siamo favorevoli a tutto ciò che possa migliore la capacità operativa della Polizia di Stato non disgiunta da apprezzabili condizioni di lavoro per i colleghi – parimenti facciamo presente che la costituzione/riorganizzazione di uffici di Polizia, nel caso di specie delle SISCO e delle
Squadre Mobili coinvolte, con ricadute sull’organizzazione del lavoro, nonché sulla mobilità di personale, esige un preventivo confronto con le Segreterie Nazionali delle OO.SS. della Polizia di Stato, per come disciplinato dall’art. 25, comma 2, del d.P.R. 164/2002.
Nel merito della costituzione delle SISCO riteniamo fondamentale definire in modo chiaro tempi e modalità di attuazione, destinando specifiche risorse strumentali e umane, onde evitare disfunzioni proprio a tutte quelle Squadre Mobili che oggi assolvono tale compito, sottraendo loro tutti gli operatori in possesso di uno specifico know-how fondamentale al loro pieno funzionamento. Nel reclutamento del personale, atteso che si tratta della costituzione di uffici di polizia “ex novo”, riteniamo quanto mai doveroso dare corso a un interpello, a livello regionale, a tutti gli operatori di polizia interessati a far parte delle costituende SISCO.
Mentre per colleghi in servizio alle Sezioni Criminalità Organizzata, che a oggi dovrebbero essere “predestinati” alle nuove articolazioni, riteniamo doveroso riconoscere loro la facoltà di permanere alla rispettiva Squadra Mobile.
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