Salari, carriere, sicurezza sul lavoro – Editoriale di Oronzo Cosi
“C’è un limite oltre il quale la sopportazione cessa di essere una virtù.” (SOCRATE).
Da oltre 9 mesi i lavoratori della Polizia di Stato sono senza contratto economico. Per quanto riguarda poi la parte normativa invece siamo fermi ad oltre un decennio. Indennità di O.P. o di presenza esterna sono ferme ad oltre 16 anni e oggi un poliziotto percepisce per un’ ora di straordinario lo stesso importo di un ora di lavoro ordinario. L’indennità per il lavoro notturno è di 2.70 euro netti, per il lavoro festivo 7 euro e 12 euro per la reperibilità.
Le norme in favore della genitorialità di poliziotti, dell’assistenza ai familiari disabili, del ricongiungimento familiare, la normativa sulle malattie professionali è ferma ed oggetto di interpretazioni sempre all’insegna della massima restrittività. Oggi i colleghi sono costretti ad estenuanti e costosissimi contenziosi per affermare i propri diritti. Disciplina, regolamento di servizio, mobilità interna sono gestite con strumenti normativi risalenti a quasi 40 anni fa, assolutamente inadeguati e penalizzanti per i colleghi.
L’età media è pericolosamente prossima ai 50 anni e gli organici degli uffici si sono assottigliati drammaticamente passando dalle 108 mila unità del 2008 alle 98.000 unità odierne. Le attuali politiche assunzionali non riusciranno neppure a far fronte ai prossimi pensionamenti che decimeranno ulteriormente i nostri uffici. L’impianto ordinamentale delle nostre carriere è stato devastato da una stasi dell’attività concorsuale che ne’ il riordino del 2017, ne’ il correttivo del 2018 sono stati in grado di sanare. Ora occorre un impegno concreto ed investimenti adeguati per sanare le pesanti iniquità e disfunzionalità esistenti.
Nonostante i proclami sulla esigenza di maggiori tutele per i poliziotti sbandierate da pressoché tutte la forze politiche sul fronte degli strumenti di protezione passiva e armamento non letale siamo pesantemente indietro rispetto a tutte le polizia europee. Attendiamo da anni l’emanazione di protocolli adeguati sull’approccio alle varie situazioni operative che ogni giorno i poliziotti sono chiamati a fronteggiare e soprattutto di norme in grado di tutelare gli operatori delle forze dell’ordine consentendo loro di operare con efficacia, non possono più essere procrastinate. In questo quadro sotto molti aspetti desolante spicca il tema della sicurezza sul lavoro dei poliziotti. Lo stato di manutenzione dei luoghi di lavoro è penoso e le norme sulla sicurezza continuano ad essere considerate un fastidioso orpello da eludere in ogni modo.
Il Progresso civile di un Paese dipende anche dall’attenzione della politica sulla sicurezza dei lavoratori che deve tradursi in norme specifiche ed investimenti in tema di sicurezza dei luoghi di Lavoro; Lavorare in sicurezza e serenità, in ambienti decorosi e salubri, contribuisce a migliorare anche e soprattutto la qualità del servizio reso ai cittadini che peraltro usufruiscono degli ambienti di lavoro dei poliziotti come utenti.
La sicurezza del lavoro dei poliziotti comprende il fondamentale e delicatissimo tema dello stress da lavoro correlato, fenomeno che non può più continuare ad essere sottovalutato, in relazione alla drammatica escalation di suicidi nel Comparto Sicurezza e Difesa che ormai ha assunto il carattere di una vera e propria emergenza. E’ ormai non più rinviabile, ad oltre dieci anni dalla promulgazione del D.Lgsl 81/08 l’ emanazione del decreto attuativo per le Aree Riservate della Polizia di Stato e le norme relative alla elezione o nomina dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), figure con la dignità e le prerogative necessarie ad una reale tutela dei lavoratori in questo ambito. Ci aspettiamo in queste ore un puntuale rispetto degli impegni assunti con un adeguato stanziamento finanziario per il rinnovo del Contratto che salvaguardi la specificità della nostra Categoria oltre alle risorse necessarie per le adeguate modifiche al provvedimento correttivo al riordino delle carriere già quantificate in 200 milioni di euro.
I temi della sicurezza non possono continuare ad essere una bandiera politico-ideologica da sventolare nei comizi o in televisione: è il momento dei fatti concreti e solo su questi i poliziotti italiani ed il Paese giudicheranno l’operato dei decisori politici.
Oronzo Cosi
Editoriale: