Schemi di decreti ministeriali di individuazione delle sedi disagiate della Polizia di Stato ex art.55 del D.P.R. 335/82, per l’anno 2022. Osservazioni.
Con riferimento agli schemi dei decreti ministeriali di individuazione delle sedi disagiate della Polizia di Stato ex art. 55 del D.P.R. 335/82, per l’anno 2022, trasmessi da codesto Ufficio con nota del 4 gennaio u.s., si chiede di rivalutare la possibilità di inserire nell’elenco delle sedi disagiate l’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Cagliari e la Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna (AQ), avendo caratteristiche tali da essere meritevoli di essere annoverati nell’elenco degli Uffici a cui è riconosciuto il beneficio in parola.
Nello specifico si rappresenta che l’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Cagliari possiede i seguenti requisiti: il Comune di ELMAS (CA) dove insiste l’aeroporto di Cagliari-Elmas situato nella zona climatica critica C 900<1400 gg.; mancanza di istituti scolastici dell’obbligo pubblici (sia primari che secondari) entro 10 Km dall’Ufficio/Reparto: gli istituti scolastici si trovano a 4 km dall’aeroporto di Elmas; mancanza di trasporto pubblico urbano entro 2 km e mancanza di trasporto pubblico extraurbano entro 15 km dell’ufficio/Reparto: l’aeroporto dista 10 km da Cagliari, l’unico mezzo di trasporto pubblico presente è il treno che non permette di poter essere utilizzato per tutti gli orari d’impiego previsti, alle 23.00 in sostituzione del treno è presente un bus; assenza di alloggi di servizio fruibili; mancanza di idonea mensa di servizio: la mensa di servizio dista oltre 10 km e non è pertanto possibile potersi recare per consumare il pasto e rientrare in tempo utile per il servizio; nell’aeroporto e nelle immediate vicinanze non insistono strutture ove sia possibile stipulare convenzioni che permettano il consumo giornaliero del 1 e del 2 ordinario compresi i giorni festivi; lontananza da luoghi di cura: distano circa 8 km dall’aeroporto.
Mentre la Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna (AQ) è situata lungo la rete dell’Autostradale A25, fuori dal centro urbano, in prossimità del casello, è sprovvisto di alloggi di servizio fruibili, è privo di mensa di servizio, nelle vicinanze non vi è alcun esercizio di ristoro (bar o altro), è raggiungibile solo con autoveicolo proprio, nel comune non vi è né un ospedale né un pronto soccorso (ma semplicemente un punto di primo soccorso con servizio di ambulanza non continuativo), mancano treni a lunga percorrenza e le condizioni climatiche sono caratterizzate da inverni rigidi con frequenti nevicate.
In ordine, in ultimo, all’estromissione dall’elenco delle sedi disagiate dell’Ufficio Polizia di Frontiera presso lo scalo marittimo di Gioia Tauro (RC), poiché soppresso con decreto del Capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza del 22 febbraio 2021, è di tutta evidenza che si tratti di una decisione che va necessariamente rivista, in quanto non tiene in debita considerazione i presupposti che danno diritto al beneficio della sede disagiata. Giova rappresentare che il decreto del Capo della Polizia sopra richiamato non ha soppresso il Presidio di Polizia di Frontiera, ma ha semplicemente mutato per i colleghi – che lì continuano a prestare servizio – la dipendenza gerarchica, avendo devoluto codesto Ministero le attribuzioni di Polizia di Frontiera al Commissariato di P.S. di Gioia Tauro, la cui collocazione è all’interno del centro urbano, a differenza del Presidio di Polizia di Frontiera che continua a insistere – ovviamente – all’intero dell’area portuale con tutti di disagi connessi, propri delle sedi disagiate. Per i colleghi in parola, dunque, sotto il profilo lavorativo fondamentalmente non è cambiato nulla, tant’è che ciascuno di essi prende servizio e termina il servizio presso il presidio di Polizia di Frontiera allocato nell’area portuale, apponendo lì le firme di ingresso e di uscita sul foglio firma. Pertanto, limitatamente al personale che svolte attività di Polizia di Frontiera presso il suddetto presidio, secondo le condizioni di impiego suddette, vanno riconosciuti i benefici della sede disagiata, al pari di quanto giustamente già fatto per altri uffici aventi condizioni similari.
Il comunicato:
Schema Decreto: