Sedi disagiate anno 2022 – Recepite le richieste della Federazione SILP CGIL –UIL Polizia
Con soddisfazione per l’impegno profuso e il risultato ottenuto, informiamo i colleghi che sono state accolte le nostre richieste di inserire di inserire nell’elenco delle sedi disagiate per l’anno 2022 – ex art. 55 del D.P.R. 335/82 – i seguenti uffici della Polizia di Stato:
- Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Cagliari,
- Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna (AQ),
- Ufficio Polizia di Frontiera presso lo scalo marittimo del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro (RC).
Con specifica nota del 17 gennaio u.s., inviata all’Ufficio per le Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S., avevamo rimarcato per ciascun degli uffici della Polizia di Stato sopra richiamati la meritevolezza – per le caratteristiche possedute da ciascuno di essi – di essere ricompresi nell’elenco delle sedi con attribuzione dello status in parola.
Nello specifico, avevano rappresentato per l’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Cagliari che: il Comune di ELMAS (CA), dove insiste l’aeroporto di Cagliari-Elmas, presenta una condizione critica C 900<1400 gg.; la mancanza di istituti scolastici dell’obbligo pubblici (sia primari che secondari) entro 10 Km dall’Ufficio/Reparto (gli istituti scolastici si trovano a 4 km dall’aeroporto di Elmas); la mancanza di trasporto pubblico urbano entro 2 km e di trasporto pubblico extraurbano entro 15 km dell’ufficio/Reparto (l’aeroporto dista 10 km da Cagliari, l’unico mezzo di trasporto pubblico presente è il treno che non permette di poter essere utilizzato per tutti gli orari d’impiego previsti, alle 23.00 in sostituzione del treno è presente un bus); l’assenza di alloggi di servizio fruibili; la mancanza di idonea mensa di servizio (la mensa di servizio dista oltre 10 km e non è pertanto possibile potersi recare per consumare il pasto e rientrare in tempo utile per il servizio); nell’aeroporto e nelle immediate vicinanze l’assenza di strutture ove sia possibile stipulare convenzioni che permettano il consumo giornaliero del 1 e del 2 ordinario compresi i giorni festivi; lontananza da luoghi di cura che distano circa 8 km dall’aeroporto.
Mentre per la Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna (AQ) avevamo evidenziato anzitutto la sua collocazione lungo la rete dell’Autostradale A25, fuori dal centro urbano, in prossimità del casello, in una sede sprovvista di alloggi di servizio fruibili, priva di mensa di servizio, nelle cui vicinanze non vi è alcun esercizio di ristoro (bar o altro), raggiungibile solo con autoveicolo proprio; la mancanza nel comune sia di un ospedale sia di un pronto soccorso (ma semplicemente un punto di primo soccorso con servizio di ambulanza non continuativo), nonché l’assenza di treni a lunga percorrenza, unitamente a condizioni climatiche caratterizzate da inverni rigidi con frequenti nevicate.
In ordine, in ultimo, all’estromissione dall’elenco delle sedi disagiate dell’Ufficio Polizia di Frontiera presso lo scalo marittimo del Commissariato di P.S. Gioia Tauro (RC), istituito con la soppressione dell’autonomo Ufficio Polizia di Frontiera presso lo scalo marittimo di Gioia Tauro con decreto del Capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza del 22 febbraio 2021, era stato evidenziato che si trattava di una decisione che andava necessariamente rivista, in quanto non teneva in debita considerazione i presupposti che danno diritto al beneficio della sede disagiata. Nella circostanza abbiamo rappresentato che il decreto del Capo della Polizia sopra richiamato non aveva soppresso il Presidio di Polizia di Frontiera, ma ha semplicemente ne aveva mutato per i colleghi che lì continuano a prestare servizio – la dipendenza gerarchica, avendo devoluto codesto Ministero le attribuzioni di Polizia di Frontiera al Commissariato di P.S. di Gioia Tauro, la cui collocazione è all’interno del centro urbano, a differenza del Presidio di Polizia di Frontiera che continua a insistere – ovviamente – all’intero dell’area portuale con tutti di disagi connessi, propri delle sedi disagiate. Per i colleghi in parola, dunque, sotto il profilo lavorativo fondamentalmente non era cambiato nulla, tant’è che ciascuno di essi continuava a prendere servizio e terminare il servizio presso il presidio di Polizia di Frontiera allocato nell’area portuale, apponendo lì le firme di ingresso e di uscita sul foglio firma. Pertanto, limitatamente al personale che svolte attività di Polizia di Frontiera presso il suddetto presidio, secondo le condizioni di impiego suddette, avevamo rivendicato il riconoscimento dei benefici della sede disagiata, al pari di quanto giustamente già fatto per altri uffici aventi condizioni similari.
Per i colleghi delle articolazioni della Polizia di Stato in parola, l’inserimento nell’elenco delle sedi disagiate, significherà il diritto a condizioni di maggior favore sia per quanto attiene la mobilità sia in ordine alla fruizione del vitto, con il riconoscimento di un pasto/buono pasto giornaliero in regime di gratuita.