Situazione epidemiologica, green pass e tamponi le nostre richieste al Capo della Polizia
A seguito della richiesta della Federazione SILP CGIL – UIL Polizia del 17 settembre scorso, si è tenuto il previsto incontro con il Capo della Polizia, Prefetto Lamberto Giannini, avente per oggetto la situazione epidemiologica da Covid-19.
Come noto il decreto 127/ 2021 recante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening introduce, per tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, compreso il nostro, l’impiego di Greenpass a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021
In vista dell’introduzione di tale obbligo, la Federazione SILP CGIL UIL Polizia aveva ritenuto di fondamentale importanza chiedere un incontro al Capo della Polizia in ragione dei diversi aspetti da tenere in considerazione per il personale data l’introduzione di un simile onere, anche alla luce, a tutt’oggi del non obbligo, per legge, della vaccinazione. Un incontro richiesto soprattutto affinché si faccia chiarezza sull’applicazione del decreto anche al fine di evitare discriminazioni tra il personale.
Nel suo intervento introduttivo, il Prefetto Giannini ha detto che si stanno attendendo le linee guida per l’applicazione del decreto in questione e che è in corso una interlocuzione con il Dipartimento della Funzione Pubblica per garantire uniformità a tutto il Comparto. Probabilmente entro la prossima settimana arriveranno indicazioni più precise e il Capo ha annunciato un nuovo incontro coi sindacati. Per quanto riguarda i numeri sui poliziotti vaccinati, il Prefetto Giannini ha detto che ad oggi su circa 97.000 operatori, abbiamo avuto più di 68.969 adesioni alla campagna vaccinale con 11.500 dipendenti che hanno purtroppo contratto il Covid. Ma in Polizia, come altrove, non si può conoscere con precisione chi si è vaccinato e chi no. La Direzione Centrale di Sanità, è stato detto, fornirà a tutto il personale ulteriori indicazioni e informazioni sul Covid-19.
Da questo punto di vista, il Direttore Centrale di Sanità dott. Fabrizio Ciprani ha ribadito la volontà di fornire informazioni utili ai poliziotti, annunciando l’uscita di una nuova circolare che lancerà una campagna di vaccinazione “aperta” per il personale che deciderà di immunizzarsi.
È seguita poi la replica delle organizzazioni sindacali. Per la nostra Federazione è del tutto evidente che la verifica della certificazione non può in alcun modo, trattandosi di dati sensibili, produrre atteggiamenti discriminatori impropri per i quali pretendiamo assolute garanzie.
Anche in merito alle assenze ingiustificate, sia nella parte riferita ai datori di lavoro pubblici che a quelli privati, le disposizioni ad oggi parlano di assenza ingiustificata evidenziando poi, tuttavia, che la stessa non può determinare alcuna conseguenza disciplinare e che si mantiene il diritto alla conservazione del posto. Tale formulazione della “assenza giustificata” è per noi impropria e dovrebbe pertanto essere modificata, motivo che ci ha spinto a chiedere all’Amministrazione come intenda comportarsi su tale punto.
Il decreto, secondo la nostra O.S., lascia inoltre ampi margini di discrezionalità ai datori di lavoro rispetto ai controlli a campione tanto che saranno necessarie, nel pubblico come nel privato, apposite linee guida per definire le modalità organizzative in ordine alle verifiche delle certificazioni. Tali atti, saranno importanti onde evitare che la discrezionalità dei comportamenti possa generare effetti discriminatori tra il personale. Attendiamo quindi, come annunciato dal Capo della Polizia, la prossima settimana per avere maggiori chiarimenti rispetto alle questioni che non hanno tuttora trovato risposta.
Sul versante dell’informazione sarà altrettanto importante per noi capire con quali modalità le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato dovranno essere correttamente informati rispetto alle modalità dei controlli stessi e delle modifiche organizzative che gli stessi possono comportare. Infatti, sulla base di quanto contenuto nella relazione di accompagnamento al decreto, in caso di violazione dell’obbligo (entrata senza idoneità e poi verifica successiva) appare abbastanza chiaro che la sanzione amministrativa più alta rispetto a quanto previsto in altri provvedimenti – già questo appare contestabile – può essere attribuita anche al lavoratore.
Lo stesso può anche essere passibile di provvedimento disciplinare (oltre naturalmente ad essere assente ingiustificato senza retribuzione, ma con diritto alla conservazione del posto). Tema, questo, a cui deve essere prestata attenzione e sul quale abbiamo con forza chiesto chiarezza durante il confronto con la nostra Amministrazione.
Pur ribadendo l’importanza della campagna vaccinale ed essendo fermamente convinti che il vaccino sia l’unica vera arma per contrastare il coronavirus, occorre evitare qualsiasi discriminazione nei confronti di chi ad oggi, legittimamente perché non esiste una legge che imponga l’obbligo vaccinale, ha deciso di non immunizzarsi.
I poliziotti non possono essere discriminati e del resto la discriminazione rischierebbe di colpire anche i lavoratori in divisa vaccinati i quali, se i colleghi non vaccinati non avessero modo di operare, dovrebbero sobbarcarsi carichi di lavoro inaccettabili in un contesto di carenze di organico e di impieghi gravosi già in essere. Per questo abbiamo chiesto all’Amministrazione di prevedere, anche attraverso convenzioni che dovrebbero vedere il coinvolgimento della Direzione Centrale di Sanità, la gratuita dei test antigenici.
Abbiamo infine richiesto, se le nostre proposte non dovessero trovare accoglimento a questo tavolo, di poter avanzare le stesse direttamente al Ministro dell’interno. Il Capo della Polizia ha annunciato al termine dell’incontro che, oltre ad aggiornare la riunione odierna alla prossima settimana, avrebbe interessato il Ministro rispetto alla richiesta di incontrare, su questi temi, le OO.SS.
Il comunicato: